Internet Economy, l’Italia resta indietro. Perché?
Stando ad alcune ricerche, come quella svolta dal Boston Consulting Group (che trovate nel materiale di studio) emerge che internet contribuirà alla crescita dell’economia di un paese, questo anche perché ci saranno più utenti e sarà più facile e veloce connettersi. Nei paesi G20 Internet rappresenterà in media il 5,5% del PIL nel 2016, mentre per i paesi EU27 è un po’ più alto:5,7%.
In ogni caso l’Italia rimane sotto la media, fermandosi solo al 3,5% del PIL, mentre addirittura internet per il Regno Unito rappresenterà il 12,4% del suo PIL.
Come spiegate questi dati? Secondo voi come mai l’Italia ha dei valori inferiori alla media? In generale, che valore date all’economia generata da Internet?
L’Italia ha dei valori inferiori alla media in primis per la cultura noi siamo ancorati alle vecchie abitudini e secondo perché non riusciamo a vedere la grande potenzialità che ci può dare la tecnologia. Sembra quasi esserci un’avversione al digital da parte della popolazione italiana. Questo fatto sembra essere estremamente vero soprattutto nei segmenti di popolazione con età maggiore ai 60 anni.
Invece in Inghilterra come possiamo vedere dai dati (12,4 % del Pil) la popolazione ha riconosciuto una grande potenzialità nell’uso di internet (come si è potuto vedere anche al padiglione di Expo).
Un esempio è l’e-commerce molto utilizzato in Uk mentre in Italia l’uso è molto basso.
Sono d’accordo con Laura, la struttura mentale della maggior parte degli imprenditori italiani è rimasta ancorata al passato. Purtroppo più di una volta mi è capitato di sentire che il sito web non è indispensabile e che gli investimenti in digital marketing sono inutili. Ristoratori che non usano tripadvisor, per esempio, non riusciranno mai a raggiungere il pubblico digitale, idem per gli albergatori che non utilizzano booking.com.
È un’affrrmazione forte dire che l’Italia ha dei valori inferiori alla media, e non la codivido. Vero è che si è ancorati al passato, ma questo perché la maggiore parte degli imprenditori sono avanti con l’età! Un ostacolo all’introduzione del mondo digitale, potrebbe essere il fatto che i benefici non sono facilmente misurabili?
Concordo che sia un’affermazione forte, però le differenze culturali tra Italia e UK in merito allo sviluppo tecnologico sono chiare e ben definite!
Purtroppo è molto facile dare la colpa agli imprenditori, è più difficile ammettere che spesso mancano infrastrutture necessarie per distribuire la rete. Alcune parti d’Italia soffrono molto a causa di queste lacune che sono prima di tutto pubbliche. La rete deve essere supportata da infrastrutture che permettano una copertura capillare.
Internet svolge essenzialmente un’attività ancillare al settore del commercio ed al terziario avanzato (ricerca inclusa). Considerando che il terziario del Regno Unito costituisce l’80% del PIL nazionale, contro il 68% italiano, è facile comprendere perché Internet in Italia abbia un peso economico minore rispetto a quello britannico.
Non incolperei quindi gli imprenditori, seppur ancorati a strumenti tradizionali anti-tecnologici.
Non incolperei nemmeno le infrastrutture, ormai in grado di coprire totalmente il territorio nazionale.
Sono invece convinto che l’importanza economica di Internet in Italia debba crescere di pari passo con il terziario. Si tratta dunque di mettere in atto meccanismi in grado di far evolvere la struttura economica italiana verso uno sviluppo di commercio, servizi e ricerca.
Fabio, io invece insisterei sulla mancanza di architetture internet, dal momento che purtroppo non è vero che la copertura copre totalmente il territorio. Ci tengo a ricordare che connettersi alla rete in Italia costa più che in altri paesi europei.
Elisa, una cosa è la possibilità fisica di accedere alla rete, un’altra è il costo di accesso al servizio. Dal momento che quasi tutti gli individui in Italia dispongono di una connessione internet (70%, anziani e bambini compresi), non ritengo che tale costo – seppur superiore alla media europea – rappresenti un ostacolo per chi vuole servirsi del web per la propria attività. Ti concedo di affermare che la rete internet (in particolare i servizi di ADSL) non copre totalmente il territorio nazionale, ma stiamo parlando di circa il 4% del territorio: non credo che ciò possa costituire un grave deficit per l’economia italiana.