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Nativi digitali sempre connessi ma poco attenti alla sicurezza

Vi propongo di leggere questo articolo, di cui ho ripreso il titolo, comparso su “Le Scienze” e che riporta alcune considerazioni emerse da una  ricerca, “Security of the Digital Natives”, condotta un anno fa dall’Università di Milano-Bicocca e dal Tech and Law Center condotta su 1000 studenti di 20 università italiane.

Il titolo dell’articolo, e di questo post, evidenzia un problema che forse riguarda anche voi, …che ne pensate?

Qualcuno di voi ha avuto qualche esperienza negativa di cui è stato vittima?

 

4 pensieri riguardo “Nativi digitali sempre connessi ma poco attenti alla sicurezza

  • Le percentuali riportate nell’articolo dimostrano la poca consapevolezza di avere , ogni giorno,in mano strumenti da non sottovalutare. Internet e tutta la tecnologia sono un’arma a doppio taglio e nascondono insidie che la maggior parte degli utilizzatori trascurano . Credo che il Web, tra le sue potenzialità ne abbia tantissime negative . Innumerevoli sono i materiali che vengono quiotidianamente immessi sul web, da ciascuno di noi, senza mai interrogarsi sulla protezione dei nostri contenuti, delle nostre foto, e informazioni personali.
    I furti di identità sono un’esempio di aspetti negativi non trascurabili.
    Un’altro aspetto sul quale mi soffermerei è il cyberbullismo.
    Io credo che il Web non sia affatto un luogo sicuro e per questo motivo avrebbe bisogno di maggiori sistemi di protezione e sicurezza.
    Sostengo anche che ci debba essere una maggiore informazione sui rischi affinchè tutti possano essere maggiormente consapevoli e possano conoscere le modalità con cui affrontarli.

  • Gloria Pellegrino

    Al liceo un professore della guardia di finanza ci ha spiegato accuratamente come evitare furti d’identità e come proteggere al meglio i nostri dati. Quella lezione si è dimostrata molto utile e interessante tanto che l’anno successivo nelle classi del biennio sono state introdotte alcune ore per spiegare al meglio i pericoli del web e come cercare di proteggersi al meglio. A mio parere dovrebbero introdurre lezioni simili in tutte le scuole.

  • “La privacy dipende da ognuno di noi e dobbiamo proteggerla ora, perché i nostri dati online sono più di un insieme di 1 e 0. Sono molto di più. Sono le nostre vite, le nostre storie private, i nostri amici, le nostre famiglie, e in un certo senso le nostre speranze e aspirazioni. Dobbiamo impegnarci ora per proteggere il nostro diritto di condividerli con chi decidiamo noi. Senza questo diritto non si può avere una società libera. Quindi ora è il momento di unirci e dire, sì, vogliamo vivere in un mondo con la privacy online, sì, possiamo collaborare per rendere questo sogno realtà.”

    Riporto una parte del discorso tenuto dallo scienziato Andy Yen e che ritengo pertinente all’argomento della sicurezza sul web proposto. Yen infatti propone un modo per poter proteggere la nostra privacy soffermandosi su diversi punti che ritengo molto interessanti.
    Di seguito allego il link che contiene l’intero discorso e dal quale ho preso la citazione .

    https://www.ted.com/talks/andy_yen_think_your_email_s_private_think_again?language=en

  • Laura Antonini

    Come si evince dall’articolo sopra riportato è chiaro che attualmente la maggior parte delle persone non tenga in considerazione il grande problema della protezione dei dati nel web. Purtroppo su questo punto sembra esserci poca informazione e soprattutto credo che i dati di tutti noi siano già stati venduti a società per scopi non ancora ben definiti. Per queste ragioni ritengo che sia veramente importante proteggere la nostra privacy diffondendo il meno possibile i nostri dati personali in rete e soprattutto ricordandosi di effettuare SEMPRE il log out soprattutto quando comunichiamo attraverso i social network e/o in caso di acquisti online. Purtroppo l’utilizzo del web è veramente molto utile ma pieno di trappole oggi non conosciute.

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